In situazioni delicate come quella di un genitore che porta i figli in un altro Paese durante una separazione, è fondamentale conoscere i propri diritti e le vie legali disponibili.⚖️
La Convenzione dell’Aia del 1980 offre una guida preziosa in casi di illecito trasferimento e trattenimento dei minori all’estero.
📜 Ma come agire con efficacia?
👩⚖️ È importante sapere che, nell’ordinamento italiano, la sottrazione di un minore al genitore è un reato sanzionato dal Codice Penale con la reclusione da uno a quattro anni e la sospensione dell’esercizio della responsabilità genitoriale.
La sottrazione internazionale di un minore avviene quando viene portato in uno Stato diverso dalla sua residenza senza il consenso di un genitore esercente la responsabilità genitoriale. Ma a chi rivolgersi in casi del genere?
È essenziale contattare immediatamente l’Autorità Centrale Italiana, presso il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, per richiedere il rientro immediato del minore. La priorità è la localizzazione del bambino.
L’Autorità Centrale lavora per rintracciare il minore e inoltra la richiesta allo Stato di rifugio, ovvero dove si trova attualmente il minore. Ma cosa succede se il genitore che ha sottratto il figlio non è disponibile a rientrare volontariamente in Italia?
In tal caso, si attiva una procedura giudiziaria affinché il giudice dello Stato estero emetta un ordine di rientro.
Tuttavia, ci sono delle condizioni da considerare. L’ordine di rientro non sarà emesso:
- Se il richiedente ha acconsentito al trasferimento.
- Se c’è il rischio che il minore, una volta tornato in Italia, sia esposto a pericoli fisici e psichici.
- Se il minore stesso si oppone al ritorno.
In situazioni così delicate, è fondamentale agire prontamente e con cognizione di causa. Se ti trovi in una situazione simile, non esitare a cercare supporto legale qualificato. La tua e la sicurezza dei tuoi figli sono priorità assolute. 🤝